EResidency: un’opportunità per le imprese

Estonia, la quale ha adottato l’Euro dal 2011, è il primo e unico paese ad aver introdotto il concetto di EResidency dal 1 dicembre 2014. Con questo termine si vuole indicare uno status particolare di cui possono godere i cittadini non residenti, tramite il quale possono ottenere una identità digitale sicura emessa dalla Estonia. Questa identità digitale, simile a quella fornita ai residenti estoni sul loro documento di identità, autorizza i cittadini non residenti ad utilizzare i servizi forniti sia dall’agenzia di Stato estone che dal settore privato. La residenza digitale estone è facilmente ottenibile. Essa infatti può essere richiesta da chiunque nel mondo. In ragione del fatto che la EResidency è un privilegio e non un diritto, la richiesta viene poi valutata e l’Estonia si riserva il diritto di rifiutare la domanda di ammissione. Tra i diritti forniti dalla EResidency vi sono quelli di firmare, verificare e criptare documenti e contratti in maniera digitale, creare un azienda estone online in 24 ore con un indirizzo fisico in Estonia garantito da un servizio esterno e amministrare l’azienda da qualunque luogo.

Tuttavia gli stranieri che diventano EResidents dell’Estonia non hanno automaticamente il diritto di residenza fisica. Questo comporta che essi sono tenuti a pagare le tasse nello Stato in cui vivono sui guadagni che ricavano dall’azienda, tuttavia possono godere di una tassazione in Italia inferiore non dovendo pagare l’Irap. L’applicazione dell’Irap dipende dall’esistenza di un’autonoma organizzazione operante in Italia, qualificabile come stabile, nell’accezione prevista dal Modello OCSE e dalle singole convenzioni contro la doppia imposizione sottoscritte dall’Italia (Convenzione contro le doppie imposizione tra Italia e Estonia fatta a Roma il 20 marzo 1997).

Ulteriori vantaggi che susseguono da ciò sono la possibilità di pagare le imposte nel paese di residenza, l’esenzione da accertamenti fiscali da parte della Agenzia delle Entrate e il non poter subire pignoramenti da Equitalia. Secondo la legge internazionale, le tasse si pagano nel paese in cui è nato il valore. Ad esempio, se crei un'azienda in Italia con cittadinanza estone, paghi le tasse in Italia.

In tutto ciò si nasconde il rischio di incorrere nelle questioni sollevate dalla esterovestizione. Per evitarle pare evidente che il soggetto che si avvalga dei vantaggi della EResidency debba effettivamente acquisire la residenza fiscale Estone con fissazione di un indirizzo fisico in loco. Il concetto di esterovestizione poi è collegato a quello di residenza. Per l’Agenzia delle Entrate è esterovestito quel soggetto che, pur avendo la residenza o la sede formale all’estero, ciò nonostante, al verificarsi di determinati presupposti, espressamente indicati dal TUIR, deve considerarsi fiscalmente residente nel territorio dello Stato italiano.

Dunque, l’opportunità offerta dal Governo Estone non deve essere sottovalutata e potrà portare benefici alle imprese italiane che intendano aggredire mercati esteri, con benefici fiscali, purché rispettino le indicazioni tutte della Agenzia delle Entrate di cui in parte si è sopra fatto cenno.

Milano, lì 25 gennaio 2016

Avv. Stefano Salvetti
Avv. Luigi Colantuoni

https://e-estonia.com/e-residents/about/