La Corte di Cassazione sembra confermare il principio per cui, nel caso di violazione tributaria, rilevante ai fini penali, commessa dal rappresentante legale a vantaggio dell’ente, non potrà disporsi il sequestro preventivo per equivalente sui beni dell’ente medesimo. Ciò sarà possibile solo se l’accusa riesca a provare che la struttura aziendale costituisce un apparato fittizio, utilizzato dal reo per commettere gli illeciti a proprio esclusivo vantaggio..
Cassazione penale, sez. III, sentenza 28/5/2013, n. 22980