In tema di servizi assistenziali per disabili, si segnala un’importante pronuncia del TAR Lombardia del 6 novembre 2013, che sospende un provvedimento con cui l’Amministrazione Comunale, a fine 2012, aveva revocato il servizio di assistenza domiciliare diretta in favore di una ragazza di 15 anni affetta da sindrome di down.
La famiglia della ragazza, ritenendo che la motivazione del diniego per “raggiungimento degli obiettivi di socializzazione e di sviluppo delle autonomie da parte della persona diversamente abile” non trovasse riscontro nella relazione redatta dagli operatori della cooperativa sociale incaricata di prestare il servizio, aveva impugnato in via amministrativa il provvedimento, dando vita alla vertenza giudiziale in commento.
Dopo quasi un anno, il TAR ha finalmente riconosciuto che “l’interruzione del percorso assistenziale già intrapreso incide in modo negativo sulle possibilità di crescita e maturazione della persona diversamente abile”, e si è pronunciato per evitare che l’esecuzione degli atti amministrativi impugnati dalla famiglia comportasse un pregiudizio grave ed irreparabile ai danni della ragazza.
Un’altra pietra miliare è stata, dunque, posta in favore della difesa del diritto all’autonomia e alla vita indipendente delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Milano, 19/11/2013
Prof. Avv. Valentina Sessa
Avv. Stefano Salvetti
Dott. Luigi Colantuoni